domenica 27 novembre 2011

Meditazione: Al servizio del Re dei re.




Daniele 1:19 Il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re.

1Tessalonicesi 1:9 perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero,

Ciascuno nella sua vita agisce per servire  qualcuno o qualcosa.
Tante persone, pure capaci e con talento, profondono i loro impegno per il (dio) denaro. Per fare soldi. Eppure l’utilità dei soldi non è nei soldi in se, ma nell’uso che si può fare dei soldi. La storiella ideata da Walt Disney è interessante: un uomo ricchissimo, che si tuffa tutti i giorni nel suo tanto oro, però sostanzialmente vive la vita di un povero carcerato. Imprigionato nelle sue ricchezze senza avere volontà è quindi la capacità di goderne davvero. Il suo dio, di fatti, lo tiene sempre impegnato per ingrandirlo senza poter fare altro.

Ci sono poi altri, sicuramente dotati di capacità ed ingegno, che si impegnano per ottenere il potere, ossia la possibilità di poter ordinare agli altri cosa devono fare, di divenire dei capi. Tuttavia alla fine di tanto impegno, forse di tanti compromessi, forse di troppe sottomissioni, si trovano finalmente ad essere capi di persone che vorrebbero imitarli nel loro stesso “successo”, in cui solo pochi riusciranno. Nella loro sete di potere tuttavia anche questi alla fine si ritrovano soli. Non hanno amici, tutti sono visti come avversari o come sudditi da cui guardarsi perché potrebbero rivoltarsi contro e togliergli il potere per il quale hanno speso e spendono tutta la loro vita.

Altri sono attratti dal successo, ossia dall’essere i primi in qualche campo: artistico, sportivo, scientifico, o anche religioso. Ecco allora la ricerca e l’affanno nel fare sempre di più e sempre meglio, impegni rigorosi e continui in allenamenti o nello studio, non un momento di pausa, non un istante per gli altri, tutto per migliorarsi continuamente distanziando gli altri, e non solo fisicamente ma anche affettivamente. Tutta l’armonia si trova solo al momento di esibire, mostrare, le proprie ed avanzate capacità nello specifico campo. Poi tutto il resto è una grande solitudine, con un costante impegno per stare da soli, più avanti degli altri.

Alcuni profondono il loro impegno per essere più belli: rigore nel cibo, rigore negli allenamenti, rigore nel rispetto degli orari, cure continue, ecc. Poi spesso tale bellezza o è “venduta” o non è condivisa con alcuno, e comunque il tempo la deteriora inesorabilmente, e se è l’unico dio della propria vita inesorabilmente porterà a grande delusione ed a triste situazione. La cronaca insegna.

Iddio certamente non ci ha creati per essere soli o per essere alla fine delusi e confusi. Traspare nella Bibbia un consiglio su come viverre:

Ecclesiaste 12:1 Rallégrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore…
Ecclesiaste 12:3 Ma ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza,
Ecclesiaste 12:15 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo.

Scegli di servire il Re dei re così non sarai mai solo, difatti Gesù dice: “io sono con voi tutti i giorni” (Matteo 28:20),   e sarai tra quelli che godono dei beni che Iddio ci ha provveduto.
Certamente farai del bene agli altri, e già in questo l’anima tua godrà del bene. Ed alla fine potrai ascoltare la voce del buon padre celeste che ti dirà:

"Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore" (Matteo 25:21).

Iddio ci aiuti a divenire dei Suoi servi fedeli.

Fratello Ignazio

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