domenica 18 dicembre 2011

Meditazione: Dio è amore


1Giovanni 4:16  Dio è amore; e chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

In sintesi questo è Dio: AMORE!

Dottrine, precetti, comandamenti, servono a farci capire l’essenza di Dio, servono a farci realizzare che Dio è amore.
Chi vive nell’amore, chi si muove nell’amore, chi opera con amore, chi pensa con amore è in Dio e Dio si muove in lui.

Luca 13:6-9 Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: "Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?" Ma l'altro gli rispose: "Signore, lascialo ancora quest'anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai".

Sarebbe stato facile “ubbidire” immediatamente al comando del signore e tagliare l’albero, ci volle più forza ad agire con amore e dire “lascialo … gli zapperò intorno …”, vedendo e sperando nel vene dell’albero, nella positiva reazione dell’albero.

Giovanni 8:3-11 Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va' e non peccare più».

Sarebbe stato facile dire: lapidatela (condannare), o almeno dire: fate come avete letto (lavarsene le mani), ma Gesù fece diversamente, cercò di dare a quella donna un’altra possibilità, quindi “disarmò” gli accusatori: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»; e poi disse alla donna: “va' e non peccare più”.

Luca 7:36-50 Uno dei farisei lo invitò a pranzo; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio. Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice».  E Gesù, rispondendo gli disse: «Simone, ho qualcosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di' pure». «Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta. E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?» Simone rispose: «Ritengo sia colui al quale ha condonato di più». Gesù gli disse: «Hai giudicato rettamente». E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l'olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.  Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama». Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati».  Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace».

Era noto che quella donna era peccatrice, era scontato il modo in cui si riteneva doversi comportare verso tali persona, ma l’amore agisce in modo diverso, l’amore non applica precetti dopo precetti, regole su regole, l’amore non usa la lettera per uccidere, l’amore di Dio vede un misero granello, magari sporco e rinsecchito, e lo annaffia (gli da amore) confidando e sperando che possa divenire una pianticella, e poi un albero, e poi portare frutto alla gloria di Dio. Simone vide quel brutto seme, e semplicemente voleva tenerlo alla larga, non averci a che fare, Gesù invece lasciò che si avvicinasse, lasciò che lo toccasse per poi dargli una porzione di acqua della vita affinché potesse cambiare e, con l’aiuto di Dio, divenire qualcosa di diverso, una donna che amava e serviva Dio

Quello che fece Gesù è quello che fanno i Suoi Figliuoli!!!

Guardiamo a Gesù ed impariamo da Lui.


Fratello Ignazio

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domenica 27 novembre 2011

Meditazione: Al servizio del Re dei re.




Daniele 1:19 Il re parlò con loro; ma fra tutti quei giovani non se ne trovò nessuno che fosse pari a Daniele, Anania, Misael e Azaria, i quali furono ammessi al servizio del re.

1Tessalonicesi 1:9 perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero,

Ciascuno nella sua vita agisce per servire  qualcuno o qualcosa.
Tante persone, pure capaci e con talento, profondono i loro impegno per il (dio) denaro. Per fare soldi. Eppure l’utilità dei soldi non è nei soldi in se, ma nell’uso che si può fare dei soldi. La storiella ideata da Walt Disney è interessante: un uomo ricchissimo, che si tuffa tutti i giorni nel suo tanto oro, però sostanzialmente vive la vita di un povero carcerato. Imprigionato nelle sue ricchezze senza avere volontà è quindi la capacità di goderne davvero. Il suo dio, di fatti, lo tiene sempre impegnato per ingrandirlo senza poter fare altro.

Ci sono poi altri, sicuramente dotati di capacità ed ingegno, che si impegnano per ottenere il potere, ossia la possibilità di poter ordinare agli altri cosa devono fare, di divenire dei capi. Tuttavia alla fine di tanto impegno, forse di tanti compromessi, forse di troppe sottomissioni, si trovano finalmente ad essere capi di persone che vorrebbero imitarli nel loro stesso “successo”, in cui solo pochi riusciranno. Nella loro sete di potere tuttavia anche questi alla fine si ritrovano soli. Non hanno amici, tutti sono visti come avversari o come sudditi da cui guardarsi perché potrebbero rivoltarsi contro e togliergli il potere per il quale hanno speso e spendono tutta la loro vita.

Altri sono attratti dal successo, ossia dall’essere i primi in qualche campo: artistico, sportivo, scientifico, o anche religioso. Ecco allora la ricerca e l’affanno nel fare sempre di più e sempre meglio, impegni rigorosi e continui in allenamenti o nello studio, non un momento di pausa, non un istante per gli altri, tutto per migliorarsi continuamente distanziando gli altri, e non solo fisicamente ma anche affettivamente. Tutta l’armonia si trova solo al momento di esibire, mostrare, le proprie ed avanzate capacità nello specifico campo. Poi tutto il resto è una grande solitudine, con un costante impegno per stare da soli, più avanti degli altri.

Alcuni profondono il loro impegno per essere più belli: rigore nel cibo, rigore negli allenamenti, rigore nel rispetto degli orari, cure continue, ecc. Poi spesso tale bellezza o è “venduta” o non è condivisa con alcuno, e comunque il tempo la deteriora inesorabilmente, e se è l’unico dio della propria vita inesorabilmente porterà a grande delusione ed a triste situazione. La cronaca insegna.

Iddio certamente non ci ha creati per essere soli o per essere alla fine delusi e confusi. Traspare nella Bibbia un consiglio su come viverre:

Ecclesiaste 12:1 Rallégrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore…
Ecclesiaste 12:3 Ma ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza,
Ecclesiaste 12:15 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo.

Scegli di servire il Re dei re così non sarai mai solo, difatti Gesù dice: “io sono con voi tutti i giorni” (Matteo 28:20),   e sarai tra quelli che godono dei beni che Iddio ci ha provveduto.
Certamente farai del bene agli altri, e già in questo l’anima tua godrà del bene. Ed alla fine potrai ascoltare la voce del buon padre celeste che ti dirà:

"Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore" (Matteo 25:21).

Iddio ci aiuti a divenire dei Suoi servi fedeli.

Fratello Ignazio

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lunedì 21 novembre 2011

Meditazione: dov’è il Signore



Ci sono tanti che dicono: “il  Signore è con noi”, e non con altri.
Su questa base si sono costruiti e si costruiscono templi, talvolta imperi, e traspare sempre il sentimento di contrapposizione, di guerra, verso altri che dicono cose simili, ovvero “il Signore è con noi”.
Quando Gesù venne sulla terra la situazione era simile: sacerdoti, scribi, farisei, caste religiose che di fatti si contrapponevano. Si trovarono unite solo per contrastare altri che non erano loro seguaci. Così si ritrovarono uniti per contrastare prima Gesù, e poi per perseguitare i suoi discepoli.
Eppure parlavano di Dio, si ritenevano nella piena volontà di Dio, leggevano le Scritture e le predicavano con impegno e dedizione, ma … furono proprio loro gli artefici della crocifissione di Gesù.
Questa storia si è ripetuta più volte nei secoli. Senza menzionare i tanti che sono stati perseguitati e financo uccisi dalle caste religiose, la Bibbia ci conferma questa verità:


Luca 23:31 Perché se fanno questo al legno verde, che cosa sarà fatto al secco?»
Giovanni 15:20 Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Resta la domanda: “dov’è il Signore?

Certamente non nelle parole, pure giuste o corrette che possono essere dette.
Certamente non nei templi fatti da mano d’uomini, sia templi di pietre, sia templi di credi, dottrine, sia templi di persone, gruppi religiosi.
Iddio dimora nei cuori di quelli che veramente Lo ascoltano e Lo seguono, vivendolo nella propria vita. Difatti Gesù ci dice:

il tempio di Dio è nei vostri cuori.

A volte anche persone sincere si impegnano per servire dei capi religiosi che li spingono a lottare “contro altri”.  Così faceva Paolo, zelante religioso. Però non era questa la reale volontà di Dio. Così Gesù illuminò il suo cammino e Paolo finalmente iniziò a vedere e a ricevere veramente Iddio nella propria vita e così iniziò a camminare nelle Sue vie, ossia a vivere l’Evangelo.
Anche oggi le cose non sono molto diverse da allora. Come allora, e forse più di allora, tanti gruppi religiosi si contrappongono e si lottano, i veri figliuoli di Dio però sono un’altra cosa. Essi sono quelli che vivono l’Evangelo, che hanno davvero Gesù nei loro cuori e questo traspare dal loro parlare   (Colossesi 4:6 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale).
Dal loro camminare (1Giovanni 2:6 chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò).
 Dal loro operare (Romani 12:17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Galati 6:10 Così dunque, finché ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti;)

In essi è presente il frutto dello spirito, che testimonia ed accerta che si tratta di un albero del Signore.
Chiediamo a Dio di essere davvero tali.

domenica 6 novembre 2011

non più fuori


Atti 3:1-8 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona, mentre si portava un uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta del tempio detta «Bella», per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio. Vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli chiese loro l'elemosina. Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!». Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. Ma Pietro disse: «Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.

Quell’uomo stava sempre fuori la porta del tempio. Vedeva gli altri entrare, ma lui non poteva entrare.
Ascoltava le esperienze che gli altri facevano nel cospetto di Dio ma lui non faceva mai tali esperienze.
Vedeva la gioia che avevano gli altri quando uscivano dal tempio, ma lui non aveva mai sperimentato tale gioia. Era lì, molto vicino al tempio, appena fuori la porta, ma non era mai entrato.
Quest’uomo è figura di tanti che vanno sempre in chiesa ma non entrano mai nel cospetto di Dio, ma non hanno mai un vero incontro con Dio, ma non sperimentano mai l’opera di Dio nella loro vita. Lo sentono di altri, lo vedono in altri, ma l’opera di Dio nella loro vita non l’hanno mai sperimentata. Eppure sono sempre assidui, chiedono a tutti, ascoltano tutti, ma restano sempre fuori dal tempio.

Quest’uomo, come era suo solito, vedendo Pietro e Giovanni che stavano entrando nel tempio chiese anche a loro l’elemosina. Pietro e Giovanni avevano incontrato Dio, avevano ricevuto da Dio, conoscevano che Iddio era potente da cambiare ogni situazione, allora vollero dare a quell’uomo qualcosa di più che un sollievo momentaneo, volevano che la loro  esperienza potesse farla anche quell’uomo “che stava sempre fuori”.

Allora gli dissero: “Guarda a noi”, guarda alla nostra umanità, e considera che non abbiamo dei beni materiali da poterti dare, umanamente siamo come te, incapaci di fare veramente del bene, ma quello che abbiamo in noi è di grande valore, quello che Gesù ha messo in noi è più grande delle risorse che si possono avere umanamente, abbiamo conosciuto e sperimentato Dio nella nostra vita ed EGLI vive in noi per cui ti diciamo:”Nel nome di Gesù, alzati e cammina”.
Così Pietro presolo per la mano destra lo sollevò, ed in quell’istante i suoi piedi tornarono sani, e con un salto si alzò in piedi e cominciò a camminare, e finalmente entrò con loro nel tempio.

Non era mai entrato nel tempio, era sempre stato fuori, aveva visto altri entrare ma ora lui stesso lo sperimentava, entrava nel tempio e camminava come altri camminavano. Anzi faceva anche qualcosa in più: saltava e lodava Dio.
Finalmente lasciò il sentito dire, andò altre l’ascoltare le esperienze degli altri, iniziò personalmente a fare esperienze con Dio.

Anche tu oggi puoi far tale esperienza, hai visto passare tanti davanti a te, scribi, farisei, sacerdoti, leviti, religiosi di ogni tipo, hai sentito da loro tante cose, ma nessuno ti ha trasmesso quanto poteva renderti capace di entrare nel cospetto di Dio, di sperimentare direttamente l’opera di Dio nella tua vita.
Oggi, se ti rivolgi a Gesù, Egli ti può dire: “alzati e cammina”.
Se volgi lo sguardo verso di Lui, se vuoi che la tua vita da religioso secolare cambi, guarda a Gesù, Egli ti dirà: “alzati e cammina”, e stenderà la Sua mano verso di te e tu potrai finalmente entrare nel tempio di Dio, nel cospetto di Dio, e la tua vita cambierà, non dovrai più chiedere elemosina agli altri, ma potrai divenire uno di quelli che può dare agli altri perché è stato arricchito da Dio.

Volgi lo sguardo a Gesù, contemplalo e chiedi a Lui, e la tua vita cambierà.

domenica 23 gennaio 2011

Testimonianza

Da religioso a … Cristiano. 

Più di 30 anni fa frequentavo assiduamente la chiesa cattolica, un compagno di scuola mi parlò dell’Evangelo e mi invitò a leggerlo. Lo chiesi al parroco, mi fu dato e lo lessi.
Quel compagno mi invitò poi a frequentare la chiesa evangelica, iniziai a farlo.
Confrontavo quanto ascoltavo e vedevo con quanto riportato nell’Evangelo e notando le differenze le evidenziavo ai compagni, nella chiesa cattolica che frequentavo. Così, un giorno il parroco mi disse: qui si fa come diciamo noi; allora realizzando che ciò non era quanto riportato nell’Evangelo, da quel giorno non frequentai più quella chiesa dove pure erano i miei amici ed i miei affetti.

Da allora iniziai a frequentare assiduamente la chiesa evangelica Adi di Gragnano. Il Signore mi ha guardato, mi ha condotto, mi ha portato avanti ammaestrandomi nelle Sue vie.

I forti messaggi che realizzai erano:
·        Bisogna ubbidire a Dio;
·        Bisogna fare quanto è detto nella bibbia;
·        Nella chiesa di Dio non c’è gerarchia, siamo tutti fratelli salvati per grazia;
·        Iddio ci ha fatti sacerdoti e re;
·        Dobbiamo dipendere, ubbidire e seguire personalmente Gesù Cristo che ci ha riscattato con il suo sacrificio;
·        Bisogna dire sempre la verità, perché la verità è da Dio.

Questi sono stati i principi su cui si è basata la mia fede e la mia condotta; ho quindi contribuito allo sviluppo ed alla crescita della chiesa evangelica che frequentavo con impegno sia fisico, sia economico, sia morale, sia spirituale impegnandomi in diverse attività.

Qualche anno fa è successo che, per avere avuto l’ardire di riprendere comportamenti non corretti, secondo la Scrittura, di “pastori”  ed “affini” sono stato soggetto di una forte persecuzione. Ho subito calunnie, sputi (in chiesa!), minacce, violenza anche fisica, ma grazie a Dio sono rimasto fedele a Lui.
Ho realizzato che spesso “i capi religiosi” vogliono con la violenza e la prevaricazione far tacere chi dice la verità e riprende i loro comportamenti non corretti.
Così ho realizzato che, come queste cose successero ai tempi dei profeti in cui quando il popolo di Israele viveva in uno stato di benessere umano si creavano dei gruppi di potere che piano piano pensavano sempre più e sempre solo ai loro interessi e non ad essere fedeli ai comandi di Dio, così succede anche oggi. Questo agire si è ripetuto più volte a partire dalla chiesa primitiva per passare per tutti i risvegli religiosi che si sono avuti nel tempo. Uno degli ultimi risvegli religiosi è stato quello del movimento pentecostale, e la storia ci dice che fu molto avversato dal potere religioso subendo notevoli persecuzioni.
Poi le cose sono cambiate, tale movimento religioso è stato riconosciuto, ed oggi anche ben finanziato, e questo ha portato a stabilire dei gruppi di potere che ripetono quello che è successo dai tempi  dei profeti e nei diversi movimenti di risveglio che si sono susseguiti nella storia.

Iddio mi ha spinto a testimoniare di Lui con costanza e fermezza nelle Adi (Assemblee di Dio in Italia, movimento religioso pentecostale) e per questa mia fermezza nel testimoniare della reale opera di Dio nella mia vita, e nel ribadire la centralità della parola di Dio riprendendo con chiarezza comportamenti non corretti di responsabili delle Adi, sono stato oggetto di offese, insulti, diffamazione, persecuzione. Alla fine alcuni capi religiosi, preso consiglio da un avvocato, hanno realizzato una denuncia (FALSA!) contro di me (ed alcuni altri che non avallavano il loro operato) per nuocermi anche penalmente.

Questa mia esperienza mi ha ulteriormente confermato la veridicità e l’attualità della Bibbia, difatti in essa queste stesse cose si leggono successe ad esempio a diversi profeti (Elia, Geremia, ecc.).
Si leggono successe a Gesù stesso, tentarono in ogni modo di metterlo in cattiva luce e farlo tacere, non riuscendo alla fine sobillarono contro di lui falsi testimoni con false accuse per  eliminarlo.
Si leggono successe ai discepoli, all’apostolo Paolo, ecc.
Sono successe anche a tanti altri da allora fino ad oggi come si legge dalla storia.
È successo anche a me!!!

Ho un fascicolo molto corposo su tutta la storia, quanti hanno amore per la verità ed hanno qualche dubbio sulla veridicità di quanto affermo, non ho difficoltà a fornire i voluti dettagli.

Per quanti sono membri delle Adi possono chiedere direttamente al Presidente onorario Francesco Toppi, lui conosce bene la verità, e se lo vorrà potrà dirvela. Vi consiglio però di non accontentarvi di un nì. Lui da Presidente delle Adi riconobbe per iscritto che il mio agire era “mosso da amore per la giustizia e la verità” e probabilmente per questo è stato avversato.  La sua testimonianza metterà in luce se quanto scrisse quel 12/3/2005 fu solo per la potente mano di Dio o anche perché in lui c’era un po’ di amore per la verità. Iddio poi giudicherà!

Chi sono

Un uomo che desidera fare la volontà di Dio. Avendo fatto diverse e forti esperienze sull’agire degli uomini religiosi, mi studio di restare attaccato alla fedele Parola che Gesù ci ha trasmesso e di non fare più distinzione tra religioni ma stimando fratelli quanti di cuore puro desiderano seguire e servire Gesù Cristo senza riguardi personali ne di religione.

Cerco (e spero) di non essere di quelli che condannano gli altri, tuttavia il giudicare alla luce della Parola di Dio comportamenti non corretti senza avere riguardi personali, ritengo che lo possano e lo debbano fare i veri Cristiani.

Ritengo che bisogna coprire i falli, gli errori, degli altri ogni volta che gli stessi sono riconosciuti da chi li commette e questi manifestano il desiderio di non ripeterli.
Se invece ci sono persone, soprattutto sedicenti cristiani, che persistono nel peccato vanno ripresi in faccia affinché possano comprendere l’errore e ravvedersi.


Questo blog inizia con la forte esperienza che Iddio mi ha fatto fare e che conferma ancora oggi la validità e l’attualità della Scrittura, fa ben capire che quello che succedeva ai tempi dei profeti, successe anche ai tempi di Gesù, è successo poi anche  a tanti veri cristiani in passato, e succede ancora oggi:

“Chi vuole vivere pienamente l’evangelo sarà perseguitato” e questo non da “quelli di fuori” ma da quelli di dentro, ossia da religiosi o sedicenti cristiani.

introduzione

Questo blog nasce per essere un punto di contatto con Cristiani o persone che vorrebbero esserlo davvero.
Vuole essere un “luogo” in cui ci si possa edificare l’un l’altro secondo quanto riporta la Scrittura (1Tessalonicesi 5:11 Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri).

Ciascuno può contribuire, secondo la luce e la rivelazione che gli è data da Dio, affinché possiamo crescere alla statura perfetta di Cristo. In questo modo si potrà mettere in pratica quello che dice la Scrittura:
1Corinzi 14:31 Infatti tutti potete profetare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati.

Questa attività vuole essere anche un incoraggiamento ed un’esortazione, per quanti sono perseguitati per l’Evangelo, ad essere e rimanere fedeli, e che se pensano come Elia di essere rimasti soli, possano avere conferma che vi sono anche altri (nel caso di Elia si parla di ben 7000 uomini) che non si sono né inchinati né adeguati alla religiosità, ma che si studiano e cercano di piacere ed ubbidire a Dio.

Ogni consiglio o suggerimento, da parte di fratelli, è ben accetto.

Iddio benedica e sostenga ogn’uno che va a Lui per esserGli fedele.